Sheva è Pallone d'oro (Gazzetta dello Sport)
26/11/2004 9.15.00
Ha vinto l'attaccante del Milan, manca solo l'ufficialità.
Andriy Shevchenko sarà il terzo ucraino nella storia del calcio a conquistare il Pallone d’oro. Dopo Blokhin (’75) e Belanov (’86) in epoca sovietica, toccherà al milanista salire sul palco parigino, è non c’è soltanto il filo rosso della nazionalità a legarlo all’ultimo vincitore di Kiev. Blokhin infatti adesso è un c.t. e la sua squadra, che viaggia ad alta velocità verso una storica qualificazione ai Mondiali, ha avuto un ruolo fondamentale nella svolta del premio di France Football.
«Non mi sembra vero», sussurra un emozionatissimo Shevchenko. Il telefono in questi giorni gli ha portato soprattutto tristi notizie, vista la situazione in Ucraina dove si trovano i suoi genitori e il nonno; stavolta la Gazzetta lo ha usato per trasmettergli una notizia buona, ma Shevchenko, in mancanza di una comunicazione ufficiale da parte degli organizzatori del premio, non sa se abbandonarsi all’allegria o aspettare ancora per credere. E vuol sapere da dove arrivano queste indiscrezioni, e perché sarebbero così fondate, e a quanto ammonterebbe questo suo incolmabile vantaggio sugli altri 49 contendenti selezionati dal giornale.
«Non so cosa dire, mi pare una notizia pazzesca. So che ho fatto delle buone cose in questa stagione, so che diventare campione d’Italia ha una grande valore, ma i miei rivali erano molto accreditati, giocano in nazionali importanti e credevo che questa distanza non sarebbe mai stata colmata. Ho quasi paura di pensare che sia vero, ma se vincerò questo premio saprò a chi dedicarlo: il mio Pallone d’oro sarebbe per tutta la gente ucraina. Io gioco per il mio popolo e vorrei che tutti gli ucraini fossero contenti per questo riconoscimento. In un momento così delicato per la vita del mio Paese, il mio primo pensiero va a loro, alla gente che considera con orgoglio le prestazioni sportive dei suoi campioni. Sono fiero di essere ucraino e spero che finalmente l’Ucraina possa giocare in un Mondiale».
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