Io vorrei essere in questo momento nella testa di Ancelotti,poveretto,non solo non gli comprono i giocatori che chiede,addirittura gli riportano quelli che non vuole.
Mi sa che in quell'intervista data l'altro giorno,l'Arrigo nazionale c'abbia proprio visto giusto.
Avevano sete, e li abbiamo dissetati. Avevano fame, e li abbiamo diffamati.
Lancio un appello a chi, come me, sarà a San Siro per Milan-Bologna; se Sheva dovesse essere in campo evitiamo di fischiarlo e insultarlo alla prima palla mancata o al primo gol fallito. Anch'io non faccio salti di gioia al suo ritorno ma perché penso che ormai il meglio come giocatore l'abbia già dato. Diamogli dunque una possiblità e se mi smentirà facendo valanghe di gol grazie ai sapienti lanci di Ronaldinho, Kakà e Seedorf mi batterò il petto e chiederò venia.
Dario, io saro' a San Siro per Milan-Lazio, e pur avendo detto cio' che penso, non mi sognerei mai di fischiarlo a priori.
Certo, nemmeno lo osannero' al primo passaggio giusto o addirittura all'inizio.
Faccio buon viso a cattivo gioco, e se segnera' esultero' perche' ha segnato il Milan. Ma certamente sara' diverso che, per esempio, dovesse segnare Pato o Inzaghi, o persino Ronaldinho.
Interista diventi pazzo
Mai sostenuto il contrario. Il Chelsea è una squadra senza passato che ora può permettersi di comprare giocatori a peso d'oro come Sheva, Veron e Crespo etc e poi regarlarli a squadre di grosso calibro. In tal senso, acluni/molti tifosi del Chelsea reputano il comportamento del loro club come imbarazzante ed arrogante.
Non à da escludere che possano comprare anche Robinho, Kaka, Cristiano Ronaldo e Buffon per poi regalarli la stagione seguente.
Comunque
Milan-Bologna: 5 a zero!
MILAN NEL CUORE
1. Le reazioni dei tifosi del Chelsea sono comprensibili, come possono esserlo quelle di chi ha visto il proprio club acquistare un giocatore per "stupid money" (come ci si riferisce in Inghilterra a operazioni costose oltre ogni ragionevole limite), ha visto il giocatore pagato a peso d’oro trasformarsi in autentico bidone per poi essere restituito al club di origine per "no money". Frustrazione comprensibile. Ci siamo passati tutti (Oliveira docet). Però credo che i tifosi del Chelsea vivano in generale un insostenibile equivoco nel loro rapporto col club. Da un lato, come ogni tifoso inglese che si rispetti, che ha lo spirito del calcio inglese nel dna, il tifoso blues considera il club una specie di bene comune. C'è da sempre - soprattutto dopo che i club calcistici diventarono public companies, ovvero società quotate in borsa – la percezione di una sorta di interesse collettivo nella gestione del club. In Inghilterra il modello padronale dei club italiani non alberga, tanto che l'allenatore (che da noi svolge un ruolo ben preciso e delimitato) si chiama manager e ha completa autonomia gestionale su tutti gli aspetti della vita del club, dalla pianificazione degli allenamenti all'organizzazione delle trasferte fino - of course - ad una sovranità completa sulla campagna trasferimenti.
Questo in un club inglese normale. Ma il Chelsea è un club inglese atipico, perchè di proprietà di un magnate russo che ha la possibilità di investire vagonate di soldi a suo completo piacimento senza dover rendere conto non dico al mercato, ma nemmeno alle comuni logiche di limitazione delle capacità individuali di spesa. Abramovic può comprare chi vuole al prezzo che vuole. Analogamente, può permettersi a suo piacimento di comprare tutti gli Sheva che gli viene voglia di prendere, tenerli a giocare nel giardino di casa e poi di regalarli a chicchessia.
Questa situazione decisamente disequilibrata produce insanabili conflitti di identità nel tifoso medio, perché una così larga e indiscriminata capacità di spesa è in fondo una sorta di unfair competition. Non vi è dubbio che il tifoso del Chelsea medio rinuncerebbe magari a qualche titolo e a qualche successo, e preferirebbe vincere un po’ meno, ma a condizione che le vittorie fossero il frutto di una gestione ordinata ed equilibrata, in linea col mercato, invece che il frutto dei capricci di un magnate dall’origine alquanto opaca.
Da qui, credo, le accuse di arroganza. Perché quei termini dell’accordo che rimangono “confidenziali” sono un po’ un affronto. Vendere un giocatore senza dire il prezzo significa praticamente “sono caz.zi nostri e facciamo un po’ come ci pare senza dover rendere conto a nessuno”. Il che è assolutamente normale nella sostanza, ma un po’ inelegante nella forma, perché va a mettere il sale nella immaginaria ferita che brucia un po’ all’’orgoglio del supporter dei blues.
2. Che poi il tifoso medio sia contento di liberarsi di un giocatore-bidone (come è stato Shevchenko per loro) e prendere un giovane promettente attaccante brasiliano è più che normale. Il fatto è che da noi Sheva è stato tutt’altro che un bidone, e la sola possibilità di recuperare parzialmente la sua antica capacità di trasformare in gol qualsiasi pallone promette di fornire un contributo importante alla nostra causa. Razionalmente non è pensabile che torni quello di qualche anno fa (son 32…) ma può tornare ad essere un attaccante fondamentale, anche perché (a differenza di altri che continuano miracolosamente a buttarla dentro anche a 36 anni) non ha mai avuto problemi fisici.
3. Sia ben chiara una cosa. Nessuno è in grado oggi di prevedere se e quando Kaka andrà al Chelsea o ad un altro club. Però mi sembra evidente che un’operazione eventuale di questo tipo non possa essere legata a questa operazioncina-Sheva. Se Kaka andrà al Chelsea sarà solo e soltanto per soldi. Perché il russo avrà offerto once again stupid money al Milan, al giocatore o a entrambi. E sarà sempre una libera scelta del club motivata da logiche squisitamente economiche (ammesso che già quella di Sheva non lo sia stata a suo tempo). Kaka ha un contratto col Milan fino al 2012 quindi non va sponte sua da nessuna parte. Se ci va lo fa con il beneplacito della società. Questo voglio scriverlo chiaramente a futura memoria, sperando che non se ne verifichino le condizioni. Ipotizzare oggi un accordo dietro le quinte “tu mi dai Sheva oggi e io ti vendo Kaka tra un anno” con questa connessione causale mi sembra una baggianata enorme. Ripeto: se tra un anno il Chelsea offre 100 milioni per il brasiliano e il Milan ritiene che 100 milioni siano tantissimi e consentano di comprare cinque-sei giocatori di alto livello sarà una scelta consapevole.
In 22 anni di gestione Berlusconi il MIlan non ha mai venduto nessuno dei suoi campioni per soldi. Vedremo se ci sarà una prima volta. Personalmente ne dubito.
El purtava i scarp del tennis / el g'aveva du oecc de bun.
Grandissimo post Gianni.
Se posso permettermi, l'unico punto sul quale non concordo totalmente è quello relativo allo spirito del bene comune. Per ragioni che possono essere le + svariate (politiche, economiche etc), tranne Chelsea, Real Madrid ed a ruota l'Inter, quasi tutti i grandi club Europei, in un modo o nell'altro guardano ai bilanci con via via maggiore attenzione, anche se indubbiamente qualche sbaglio lo fanno tutti, e, Oliveira è Campione d'Europa
CMQ, vista la possibile indisponibilità di Kaka e Borriello, e l'apparente non esaltante stato di forma di Pato oltre all'incognita dello stato di forma di Ronaldinho, non è improbabile che Sheva faccia la sua prima apparizione contro il Bologna.
Speriamo bene!
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